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Impressioni d'uso: la parola ai sub
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Coccobill
Moderatore
Registrato: May 20, 2004
Messaggi: 1085
Località: Genova
Inviato: Sab Ago 05, 2006 5:16 pm
Oggetto: Ma è davvero così?
Premetto che sono, a seconda dei punti di vista, un romantico - un insensato – un minimalista …ed aggiungete quel che più vi aggrada.
Aggiungo che le mie immersioni, esclusivamente in aria, variano dal giretto a 10 metri (ovviamente in curva) a quello a quote poco raccomandabili con necessità di soste decompressive.
Il fatto è che vado ormai in acqua da qualche anno, ho attrezzatura sia datata che recente in ogni elemento necessario all’attività subacquea (erogatori, maschere, pinne ecc…) ma per quanto mi sforzi non trovo differenza fra un mares Abyss acquistato pochi anni fa ed un vecchio Cressi FX ben più “anziano”, anzi, domenica scorsa ho provato a cambiare erogatore (Mares MR12 III con primo stadio a pistone in paragone ad un Mares Proton con primo stadio a membrana) a quote diverse, dai 40 metri fino alle soste deco a 6 metri, ed il vecchio MR mi ha sempre dato la sensazione di maggiore fluidità di erogazione e minor sforzo inspiratorio.
Così come mi paiono pari nell’utilizzo le mie Plana avanti con scarpetta rispetto ad altre pinne più recenti e magari più blasonate.
L’unica eccezione, forse casuale, è la maschera per la quale l’ultimo acquisto (una Omer “frameless” della quale ora non ricordo il nome) è decisamente la migliore che abbia mai avuto (per quanto soffra a dirlo nulla a che vedere, ad esempio, con la “Pinocchio”).
Pertanto mi chiedo quanto vi sia stata una reale evoluzione delle attrezzature (almeno per quanto attiene il C.A.) e quanto invece conti la “tendenza”, la moda, insomma il desiderio di mostrarsi agli altri con qualcosa da farsi invidiare e che ci identifichi come “aggiornati” e quindi (apparentemente) capaci.
Debolezza sulla quale i costruttori ovviamente contano.
Da un lato sono abbastanza con i piedi per terra da poter pensare che sia così in ogni campo, dall’altro penso che nella subacquea in particolare si tratti spesso di restyling senza sviluppi concreti nell’utilizzo pratico, se non rapportato (almeno nel caso dei GAV) ad una facilitata fruibilità che ne consente l’uso al maggior numero di persone possibile (è sicuramente più comodo e fruibile il jacket di quanto non lo sia l’anulare, nonostante l’uso in immersione sia analogo ed in superficie, a mio parere, sia addirittura più sicuro l’anulare).
Certo la mia visione è limitata alle cose che ho avuto modo di utilizzare ma finora non ho avuto occasione di smentire questa sensazione (e continuerei a divertirmi a vedere le facce di chi mi vedeva salire in barca con l’anulare se quest’ultimo non fosse recentemente defunto
).
E’ davvero così?
_________________
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marcox
Marinaio Scelto
Registrato: Feb 23, 2006
Messaggi: 295
Inviato: Dom Ago 06, 2006 8:56 am
Oggetto:
in un certo senzo capita anche a me .
naturalmente non ho un attrezzatura amarcord anche perchè non lo conosciuta pero mi affezzione sempre al primo acquisto , quindi trovo difficolta nel cambiarlo secondo me ,una questione affettiva.
anche se è vero che molte cose non sono più quelle di una volta.
per esempio io in casa ho una vecchia torcia della mares forse una delle prime e ti garantisco che potrebbe fare da zavorra ora invece fanno tutto in plastica quindi molto facile da rompersi.
sto creando una vetrina amarcordin casa per ora ho questa torcia della mares a vite bellissima trovata durante un trasloco ,giubbotto di salvattaggio m.m stati uniti targato 65 trovato nel gavone del mio gommone quando l'acquistai 1 proiettile di mitragliatrice trovato in meloria immersione di 7mt stavo facendo ricci è che ......
un buon inizio
ciao
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ZioPelo
Marinaio Scelto
Registrato: Nov 05, 2005
Messaggi: 206
Località: Roma
Inviato: Mar Ago 08, 2006 9:36 pm
Oggetto:
Io uso erogatori Abyss per le mie imm.
in produzione da quasi venti anni
un motivo ci sarà?
li cambio ogni due anni ma miglioramenti non ne ho mai avvertiti, solo differenze nelle forme....
il mio Scubapro mk10 con r 190 acquistato 18 anni fà e revisionato nel 2004 era perfetto tanto che il tecnico mi ha chiesto come mai l'avevo portato
oggi guardando il mio gav Fenzy e confrontandolo con l'halcion ho notato tante analogie.....
sicuramente l'unica vera evoluzione è stata nelle mute
che freddi ricordi con quel neoprene monofoderato a ricircolo continuo
ci sono molte nuove conoscenze utili per gestire l'imm. ma grosse evoluzioni non mi risultano
Emiliano
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Coccobill
Moderatore
Registrato: May 20, 2004
Messaggi: 1085
Località: Genova
Inviato: Mer Ago 09, 2006 10:22 am
Oggetto:
OK, aggiungo carne al brodo:
Mi sono improvvisato tester di due coltelli, uno regalatomi di recente e che ho visto in una vetrina ad 80 euro e l'altro acquistato alla LIDL (si proprio lì) a 14 euro.
I parametri di valutazione sono stati capacità di taglio (su cima di nylon da 10mm, carta e stoffa), peso senza fodero, ergonomicità impugnatura e facilità di estrazione dal fodero, le dimensioni della lama sono analoghe (157 e 160mm).
I risultati:
Capacità di taglio
- sulla cima per il coltello A sono state necessarie 7 passate per giungere al taglio completo, per il coltello LIDL una passata in meno, su stoffa e carta il taglio ha richiesto (valutazione ovviamente empirica) un'egual pressione per entrambi i coltelli.
Peso
- un 10 grammi in meno per il coltello A (misurati alla bilancia dove peso gli ingredienti per il panettone) il quale ha però il manico forato per allegerimento.
Ergonomicità
- Prevale senz'altro il coltello LIDL in quanto il manico è più morbido e confortevole, il coltello A ha il profilo a contatto con la mano in metallo.
Estrazione
- Più facile il LIDL, anzi, troppo facile in quanto si potrebbe sganciare anche con un piccolo urto, più sicura e comunque facile la chiusura del coltello A.
Tutta questa menata non per far passare il test come attendibile (troppe valutazioni soggettive e non strumentali) ma per evidenziare come comunque le differenze fra i due coltelli (non ho citato apposta il modello A mentre l'ho fatto per il LIDL che pur commercializzato da quella catena non ha marca specifica) siano minime e talvolta trascurabili mentre la forbice di prezzo non lo è affatto.
Ad ognuno le proprie considerazioni...
_________________
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Zanshin
Mozzo
Registrato: Nov 14, 2005
Messaggi: 31
Località: Padova
Inviato: Mer Ago 09, 2006 1:52 pm
Oggetto:
I test classici per i coltelli comprendono anche la durata del filo... (per esempio quanti fogli o quante corde riesci a tagliare prima che venga perso), la robustezza della lama (del tipo l'appoggi con il taglio su qualcosa di duro e gli tiri delle martellate) ecc
se vuoi ti cerco i test "ufficiali" che si usano per paragonare le lame
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Coccobill
Moderatore
Registrato: May 20, 2004
Messaggi: 1085
Località: Genova
Inviato: Gio Ago 10, 2006 1:31 pm
Oggetto:
Ti ringrazio, sarà comunque utile (ma non aspettarti che prenda a martellate i miei coltelli
), tieni però conto che quello che impropriamente ho chiamato test mi è venuto utile solo a dimostrare (o semplicemente rafforzare) la tesi iniziale.
...e comunque di solito i miei coltelli riescono ad essere persi prima di diventare vecchi
.
_________________
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harada
Nocchiero
Registrato: Dec 23, 2005
Messaggi: 434
Località: bracciano
Inviato: Gio Ago 10, 2006 1:35 pm
Oggetto:
avete mai provato coltello per bistecca alla fiorentina (3 euri al mercato) con fodero in tubo di caucciù verde da innaffio giardino??? spettacolare e se lo perdi, perchè tanto si perde, hai speso 5 eurini.
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Coccobill
Moderatore
Registrato: May 20, 2004
Messaggi: 1085
Località: Genova
Inviato: Gio Ago 10, 2006 2:00 pm
Oggetto:
...lo sai che lo faccio vero?
Però non caucciù, gommaccia.
_________________
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Red
Mozzo
Registrato: Aug 05, 2008
Messaggi: 1
Inviato: Mar Ago 05, 2008 10:38 pm
Oggetto:
23 anni fa ho acquistato un MR12 III della Mares e un MARK V della Scubabro. Fantastici allora come oggi. All'epoca erano il massimo di una tecnologia che non mi sembra superata.
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enzo81xx
Mozzo
Registrato: Feb 09, 2009
Messaggi: 9
Inviato: Lun Feb 09, 2009 1:33 pm
Oggetto:
C'è da dire una cosa, spesso si valuta solo quanta aria da un erogatore, ovvero quanto sforzo si fa per respirare. Spesso questo fattore dipende anche da come viene regolato il secondo stadio. In varie regolazioni l'erogatore funziona bene ma potrebbe richiedere piu o meno sforzo inspiratorio
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mydivingpaola
Mozzo
Registrato: Mar 22, 2009
Messaggi: 8
Inviato: Gio Mar 26, 2009 2:12 pm
Oggetto:
ho acquistato ,e rivenduto diversi erogatori persino il proton ice mares, per tornare di corsa al mio glorioso scubapro mkv con oltre trent'anni di immersioni....e chi lo molla più...
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delfinobianco
Signore (Ufficiale)
Registrato: Apr 03, 2004
Messaggi: 3801
Località: La Spezia
Inviato: Gio Mar 26, 2009 6:37 pm
Oggetto: Ma che credevate?
Ma che credevate, che i test che vi presentano le riviste fossero veri?
La regola per la realizzazione di un test su quelle riviste è: tu mi ordini 6 pagine a colori ed io ti faccio passare almeno tre test sulle tue attrezzature.
Il direttore responsabile non sa nemmeno che attrezzatura è e non gliene può fregar di meno, chi fa il test è uno sprovveduto che pur di parlar bene di quell'attrezzo (altrimenti lo licenziano) direbbe che i maiali hanno le ali.
Tutto l'ambaradan non è fatto per i subacquei ma per vendere le attrezzature e la pubblicità. Dei subacquei (IR MARE, Crashdive, Marescoop, a parte) non è mai fregato niente a nessuno. Purtroppo, anche se sono anni che lo dico non siete in moltissimi a crederci. Eppure dovreste pur considerare che per almeno 25 anni ho rappresentato e diretto la più blasonata rivista subacquea del mondo!
Dovevate sentire le risate dei dirigenti delle "grandi" aziende italiane, quando ho portato dagli Stati Uniti le "pinnette" della Force Fin prodotte dal mio amico Bob Evans a Santa Barbara. Oggi sono in dotazione ai reparti speciali di MMI e GC.
Dovevate essere presenti quando Luigi Ferraro cazziò ferocemente il figlio, prendendo in mano delle pinne di nuova produzione e gridando "e queste sarebbero pinne?"
Fu fatto un solo tentativo per fare delle valutazioni oggettive sulle pinne e quel tentativo metteva seriamente in discussione l'impiego delle blasonatissime e osannate scanalature di scarico. Poi i tecnici capirono che contava solo ed esclusivamente il look.
La subacquea è da almeno 20 anni l'abito dell'imperatore, il re è sempre nudo e guai a chi lo dice o lo scrive.
Una vera modifica agli erogatori l'aveva fatta Bucher, e varie modifiche sono state fatte dai corallari. Ma scordatevi che ve le vengano a dire. Per capire quella di Raimondo io ci ho messo ben 5 anni.
Tutto il resto è... noia.
In merito ai GAV ritengo che ai fini della praticità, rispetto al fenzy siano stati fatti notevoli passi indietro e qualche casuale passo avanti.
In realtà l'unica volta che i tecnici della Mares si sono messi d'impegno a studiare un GAV è nato quell'aborto pesantissimo di cui non ricordo nemmeno più il nome e che su IR MARE definimmo un accrocchio.
In tutti gli altri casi a fare i GAV sono sempre state le aziende del terziario che senza né arte né parte sfornavano cagate all'ultima moda, seguendo le tendenze del mercato, i costi della manodopera (soprattutto quelli), i costi dei materiali (si sceglieva il minimo sopportabile).
So che a molti tutto questo non piace, ma questa è la verità. Concludo dicendo che quando in California visitai la fabbrica di computer da polso del mio amico Bob Hollys, una delle più grandi del mondo, scoprii con raccapriccio che nella linea entrava un solo CIP ma uscivano numerosi computer di marche diverse. In pratica la sostanza era la stessa, l'algoritmo anche, mentre le forme e l'apparenza ed in ultimo i marchi... moltissimi.
In pratica tu potevi andare in acqua con tutto il braccio coperto da computer diversi e leggere sempre gli stessi risultati + o - un minuto.
E la cosa raccapricciante è che nessuno di loro diceva... la verità, bensì solo una marea di supposizioni in una scienza dove non si era capito quasi nulla.
Diciamo che si navigava e si naviga a braccio.
Prevedo nei prossimi dieci anni un radicale cambiamento di tutte le regole della decompressione, con l'introduzione di sostanze chimiche/naturali come B6, Ossido Nitrico ed Arginina (altro), in grado di "vaccinarci" contro la MDD.
Si lavorerà dunque sulla prevenzione e non sulla patologia più o meno eclatante.
Cari subacquei, l'attuale tecnica della decompressione si può definire "tecnica di contenimento".
Tutti i sub emergono più o meno ammalati di MDD, alcuni con sintomi registrabili altri senza sintomi apparenti. L'attuale scienza ci consente di tenere la patologia sotto controllo, ma non di eliminarla del tutto.
La tecnica futurà sarà quella di prevenirla e tutti quei bei giocattolini attuali finiranno nel cestino della spazzatura.
Il dir
ricordatevi di quando dicevo che l'ultima tappa della deco era a sei metri e voi ridevate
_________________
Il rebreather per uso sportivo è mortale. Il REB uccide. Chiunque vi dica che può uccidere sta mentendo. E' immorale coinvolgere altre persone nei nostri tentativi di suicidio.
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zasso
Mozzo
Registrato: Nov 23, 2005
Messaggi: 28
Località: Soverato
Inviato: Gio Mar 26, 2009 8:19 pm
Oggetto: Impressioni d'uso....
L'esperienza, la sperimentazione ed il confronto (non sempre necessario) uniche fonti di sopravvivenza, sia in acqua come in terra ferma. Attraverso queste, secondo me, la chiave di lettura dei mercati, dei prodotti e dei consumi, primari o secondari che siano, indotti o no. Questo vale per il parmigiano reggiano come per i prodotti che le riviste del nostro settore ci propongono mese dopo mese. Il nuovo erogatore....il nuovo gav, il nuovo coltello, il nuovo il nuovo il nuovo il nuovo all'infinito. Badate che se il nuovo è innovativo ed è anche salutare, ben venga.
Ma se dobbiamo assistere mensilmente alle fregnacce che ci propongono riguardo alle meraviglie del secondo stadio in ottone che rende fresca l'aria (come se qualcuno lo avesse dimenticato), allora il nuovo diventa strumento di plagio o se volete di sopravvivenza di un'industria che altro non ha da dire. Quando le quotazioni dell'acciaio e dell'ottone arrivarono alle stelle, le stesse aziende ci proposero il policarbonato come materiale di provenienza aereospaziale e ce lo fecero pagare caro, anzi carissimo.
Abbiamo respirato la stessa aria che gli astronauti respirarono sulla Luna ma l'abbiamo pagata di più. Ora, non voglio dire che tutto è una truffa. Capisco che se non fanno così, le aziende chiudono e i nostri meravigliosi tecnici vanno a spasso, ma almeno noi che in mare ci andiamo, cerchiamo di essere consapevoli di quello che il mercato ci offre, o meglio facciamo in modo, con i nostri consapevoli consigli, di spingere i nuovi sub a non fidarsi dei lustrini e delle promozioni che affollano le pagine delle riviste.
Ciao tutti.
_________________
"Si butta il palombaro con la sua tuta da calamaro calato per il paranco, chiuso nel piombo dello scafandro va a spasso sul fondale, soffia nel mantice col pedale appeso per il boccaglio suona l'armonica a quell'abbaglio"
Vinicio Caposella
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Frank
Marinaio Scelto
Registrato: Jun 04, 2004
Messaggi: 238
Inviato: Gio Mar 26, 2009 8:26 pm
Oggetto:
le marchette le fanno tutti, non solo le riviste di subacquea, che sono una caccola sul culo di un elefante nel panorama della stampa.
tv, riviste, quotidiani... son tutti venduti, con rarissime eccezioni.
la cosa triste è che è facile crederlo per la subacquea, ma più difficile crederlo per i media più autorevoli, o ritenuti tali.
ma attenzione, nel panorama dell'attrezzatura ci sono tante cose valide che sono sulla cresta dell'onda da decenni, senza alcuna modifica perché non ce n'è bisogno.
certo non tutti le conoscono, bisogna informarsi un po', sbattersi un po', ma le informazioni si trovano.
anche la USNavy fa delle prove molto interessanti sull'attrezzatura, in condizioni ben più severe di quelle ridicole CEN.
grazie a dio c'è internet
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universo e stupidità umana sono infiniti... a dire il vero sul primo non c'è certezza
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