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rosfores
Mozzo
Registrato: Oct 02, 2010
Messaggi: 2
Inviato: Sab Ott 02, 2010 5:53 pm
Oggetto: Doagnostica del PFO
Leggo con piacere che il convegno al Varignano (Comsubin) sul PFO ha destato interesse.
Ho tenuto anch'io una relazione sulla diagnostica degli shunt dx > sx.
Ho presentato un metodo da me perfezionato (Doppler carotideo con test alle microbolle e successiva elaborazione informatica del segnale ottenuto). L'esame è registrabile e riproducibile. Lo si può rivalutare in moviola anche adoperando dei filtri che evitano i suoni di disturbo; al paziente consegno poi anche il file acustico in MP3. Ho presentato anche la mia casistica di quasi cento casi, con percentuali assolutamente uguali a quanto riportato nella letteratura internazionale.
L'esame è proponibile come screening su gruppi di subacquei che vogliano conoscere il loro stato senza sottoporsi ad esami invasivi, l'unico fastidio è una puntura al braccio.
Avevo presentato la metodica già a Bergamo in altre importanti occasioni congressuali: Bergamo 2008 ( organizzato dall'amico Luca Torcello, con la partecipazione di studiosi di caratura internazionale come Balestra, Germomprè, Marroni), e Fanzolo di Vedelago (con la partecipazione del Presidente della Società Italiana di Medicina Subacquea ed Iperbarica Dr. Marco Brauzzi e del Dottor Mario Zanchetta, emodinamista interventista di fama mondiale).
Nell'ultimo numero del Bollettino della SIMSI è stata pubblicata la mia relazione.
Nei pochi casi dove ritengo opportuna la chiusura, collaboro proprio col Dr. Zanchetta che dirige uno dei centri più importanti e con più casistica d'italia (e d'Europa).
A disposizione per chi vuol saperne di più.
Dottor Rosario Forestieri
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gavno
Signore (Ufficiale)
Registrato: Jul 05, 2008
Messaggi: 1714
Località: RM (prov) - moderatore dal Set09 al Nov10
Inviato: Sab Ott 02, 2010 6:11 pm
Oggetto: per Rosfores
Grazie della disponibilità,
per intanto ..Benvenuto su Marescoop!
GavNo
_________________
"Il gav è per il subacqueo come il salvagente per chi non sa nuotare " (COM.TE RAIMONDO BUCHER)
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murena
Nostromo
Registrato: Dec 26, 2007
Messaggi: 619
Località: Pescara Centr. ABRUZZO
Inviato: Dom Ott 03, 2010 6:55 pm
Oggetto:
Essendo interessato all'argomento, ne "approffito" dell'opportunità (rara) per chiederle quali sono i casi nei quali consiglia la chiusura.
La ringrazio per la cortese disponibilità
Giacinto Marchionni
_________________
"Ciao piccolina, ma il tuo papà che lavoro fa?"
...mumble...mumble...
"...ah si, le immersioni in montagna!!!"
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rosfores
Mozzo
Registrato: Oct 02, 2010
Messaggi: 2
Inviato: Lun Ott 04, 2010 7:22 am
Oggetto:
E' ovvio che lo stesso consiglio che do non può valere per tutti. Un subacqueo della deomenica non si può paragonare ad un professionista, o lavoratore di piattaforme, istruttore/guida che fa 3-4 immersioni al giorno + magari una notturna, istrutori per portatori di handicap, vigili del fuoco, carabinieri, speleosub, sub tecnici, corallari...... è quindi necessario analizzare caso per caso studiando tutti i parametri del soggetto.
1) dimensioni del forame pervio (ovvio che più e grande più è pericoloso)
2) mobilità della membrana
3) esistenza di flusso inverso anche a riposo e non solo sotto Valsalva
4) Coesistenza di aneurisma del setto e/o di residui embrionali tipo rete di Chiari, Valvola di Eustachio o di Tebesio: tutti elementi che possono indirizzare il flusso verso la fossa ovale.
5) presenza (per chi ha fatto l'esame) alla Risonanza cerebrale di lesioni sicuramente attribuibili a danno ischemico
A ciò aggiungiamo i fattori aggravanti:
a) presenza di bolle dopo l'immersione (senza bolle no incidente)
b) sforzo dopo l'immersione
c) stato di idratazione
d) storia di trombosi di distretto corporei
e) stato di ipercoagulabilità (attenzione alla pillola contraccettiva).
f) Subacqueo che ha già avuto una MDD immeritata, portatore di PFO.
Se in presenza di tutti questi elementi una persona vuole continuare a fare il sub, ci può essere l'indicazione alla chiusura.
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gspclecco
Marinaio Scelto
Registrato: Dec 03, 2008
Messaggi: 126
Località: Lecco
Inviato: Lun Ott 04, 2010 10:02 am
Oggetto:
rosfores ha scritto:
E' ovvio che lo stesso consiglio che do non può valere per tutti. Un subacqueo della deomenica non si può paragonare ad un professionista, o lavoratore di piattaforme, istruttore/guida che fa 3-4 immersioni al giorno + magari una notturna, istrutori per portatori di handicap, vigili del fuoco, carabinieri, speleosub, sub tecnici, corallari...... è quindi necessario analizzare caso per caso studiando tutti i parametri del soggetto.
1) dimensioni del forame pervio (ovvio che più e grande più è pericoloso)
2) mobilità della membrana
3) esistenza di flusso inverso anche a riposo e non solo sotto Valsalva
4) Coesistenza di aneurisma del setto e/o di residui embrionali tipo rete di Chiari, Valvola di Eustachio o di Tebesio: tutti elementi che possono indirizzare il flusso verso la fossa ovale.
5) presenza (per chi ha fatto l'esame) alla Risonanza cerebrale di lesioni sicuramente attribuibili a danno ischemico
A ciò aggiungiamo i fattori aggravanti:
a) presenza di bolle dopo l'immersione (senza bolle no incidente)
b) sforzo dopo l'immersione
c) stato di idratazione
d) storia di trombosi di distretto corporei
e) stato di ipercoagulabilità (attenzione alla pillola contraccettiva).
f) Subacqueo che ha già avuto una MDD immeritata, portatore di PFO.
Se in presenza di tutti questi elementi una persona vuole continuare a fare il sub, ci può essere l'indicazione alla chiusura.
..ok, d'accordissimo dal punto di vista medico su quanto postato da rosfores...ma mi sembra che ci troviamo già " a valle " del problema...tu dici che un conto è il subacqueo ricreativo ( non mi piace "della domenica ", anche se a volte...) ed un altro il sommozzatore professionista o comunque che svolge attività assimilabili a quelle professionali: vero, ma per loro la necessità di escludere un PFO credo possa rientrare tra i parametri per avere o meno "l'idoneità alla mansione", mentre per il ricreativo rappresenta spesso un evento inaspettato, indagato solo in caso di incidente...tenendo conto di alcuni punti che tu hai indicato (diciamo b,c,e..) mi piacerebbe, se non l'hai mai fatto, che vedessi un sabato o una domenica qualunque, dalle mia parti, a Lecco, decine e decine di subacquei e subacquee che, dopo un tuffo al Moregallo ( si fanno tranquillamente i 60-70-80 mt...) risalgono,equipaggiati di tutto punto, la scaletta che porta al parcheggio....una quindicina di metri con una pendenza del 40% con scalini approssimativi....giusto per non fare sforzi dopo l'immersione!
Il fatto è che i professionisti hanno, necessariamente, molte più tutele e prestano molta più attenzione alla idoneità fisica... il problema, secondo me, è capire in che misura si debbono trasferire controlli e idoneità ai subacquei ricreativi..( io a questo punto ci penserei 1000 volte, se fossi un medico di famiglia, a rilasciare un certificato di buona salute che autorizzi l'attività subacquea, alla luce di quanto abbiamo discusso! ), in fin dei conti la pellaccia è una sola, per tutti.
Con stima e simpatia
Umberto
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murena
Nostromo
Registrato: Dec 26, 2007
Messaggi: 619
Località: Pescara Centr. ABRUZZO
Inviato: Lun Ott 04, 2010 11:46 am
Oggetto:
rosfores ha scritto:
E' ovvio che lo stesso consiglio che do non può valere per tutti. Un subacqueo della deomenica non si può paragonare ad un professionista, o lavoratore di piattaforme, istruttore/guida che fa 3-4 immersioni al giorno + magari una notturna, istrutori per portatori di handicap, vigili del fuoco, carabinieri, speleosub, sub tecnici, corallari...... è quindi necessario analizzare caso per caso studiando tutti i parametri del soggetto.
1) dimensioni del forame pervio (ovvio che più e grande più è pericoloso)
2) mobilità della membrana
3) esistenza di flusso inverso anche a riposo e non solo sotto Valsalva
4) Coesistenza di aneurisma del setto e/o di residui embrionali tipo rete di Chiari, Valvola di Eustachio o di Tebesio: tutti elementi che possono indirizzare il flusso verso la fossa ovale.
5) presenza (per chi ha fatto l'esame) alla Risonanza cerebrale di lesioni sicuramente attribuibili a danno ischemico
A ciò aggiungiamo i fattori aggravanti:
a) presenza di bolle dopo l'immersione (senza bolle no incidente)
b) sforzo dopo l'immersione
c) stato di idratazione
d) storia di trombosi di distretto corporei
e) stato di ipercoagulabilità (attenzione alla pillola contraccettiva).
f) Subacqueo che ha già avuto una MDD immeritata, portatore di PFO.
Se in presenza di tutti questi elementi una persona vuole continuare a fare il sub, ci può essere l'indicazione alla chiusura.
Grazie per la esaudiente precisazione.
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